How To Survive · Milano

I Mezzi A Milano – Manuale di Sopravvivenza Ep. 3

Buongiorno e benvenuti in un nuovo elettrizzante capitolo del Manuale di Sopravvivenza a Milano. Quella che segue è nientemeno che la guida definitiva ai mezzi (pubblici e non) di Milano.

Per quanto possa sembrare un argomento scontato da trattare, in quasi 7 anni a Milano posso dire di averne imparato il funzionamento solo di recente. Perché? Ci sono tante combinazioni possibili, il sito ATM è un po’ nebuloso, ma soprattutto perché quando sono arrivata non c’erano tutte le opzioni che invece ci sono adesso. Ma andrò con ordine!

Partiamo dal mezzo più usato:

LA METROPOLITANA

La metropolitana di Milano è abbastanza, come dire…. ‘nammerda. Certo, Milano è la città più efficiente d’Italia, vuoi mettere con Roma, ecc, ma questo dovrebbe dirla lunga su come siamo messi in confronto ad altre città europee. Per esempio, se Milano ha 4 linee di metro per servire 3 milioni di persone, Londra ha 11 linee per circa 12 milioni di persone, Parigi ha ben 16 linee per circa 12 milioni di abitanti.  Persino Madrid, in una Spagna apparentemente colpita dalla crisi più di noi, ha ben 12 linee per “soli” 6,5 milioni di abitanti. 10 linee a Berlino, 5 a Vienna, 6 a Oslo (la cui area metropolitana conta circa 1,5 milioni di abitanti), e potrei andare avanti per ore. Proprio la nostra Capitale fa una figura peggiore di Milano, con sole 3 linee per quasi 4 milioni e mezzo di persone.

Se volete vedere più nel dettaglio le linee metro nelle città europee, qui una tabella al riguardo. In alcuni casi non coincide con i dati che ho riportato perché io non ho contato ad esempio le linee di metropolitana leggera.

Tornando a noi, Milano ha quattro linee, la 1, la 2, la 3, e… la 5! Già, perché la linea 4, progettata già addirittura nel 2005, è stata messa in pausa, la progettazione è ripartita di recente, e dovrebbe essere completata entro il 2022.

Le linee attualmente attive coprono un’area limitata della città. Guardando la mappa, ci sono punti in cui passa 1 km e più senza nessuna fermata. Durante il giorno, l’attesa media è di 3-4 minuti tra un treno e l’altro. La circolazione inizia poco prima delle 6 del mattino e termina intorno a mezzanotte e mezza. Sul sito ATM gli orari dettagliati per ogni fermata. Purtroppo, oltre ad essere poche, le linee sono anche lente, i tragitti spesso estenuanti. Non è raro che una metro resti 2-3 minuti ferma in mezzo ad una galleria o ad una fermata con le porte aperte senza ragione apparente. Aggiungiamo gli scioperi, continui ed evidentemente inutili, il sovraffollamento delle ore di punta, i numerosi tentativi di suicidio (pochi riusciti) e la situazione non è esattamente ideale.

La cosa che non tutti sanno è che tutte le linee (esclusa la M5) hanno degli autobus sostitutivi notturni che circolano percorrendo il tragitto delle metro ed alcune fermate aggiuntive, ad intervalli solitamente di mezz’ora, 7 giorni su 7. Ovviamente questa attesa durante il weekend è tantissimo, perciò tenete in considerazione che se sarete costretti a prendere la sostitutiva vi troverete schiacciati come sardine.

Il prezzo dell’abbonamento mensile fino ai 26 anni è veramente basso: solo 22€ al mese. 35 per i maggiori di 26 anni. La tessera viene fatta presso gli ATM Point , la procedura è abbastanza facile, ma sconsiglio di farla a inizio ottobre in quanto il grande afflusso di studenti rallenta non poco i tempi (già normalmente biblici).

AUTOBUS E LINEE DI SUPERFICIE

Da certi punti di vista la situazione peggiora pure. Le linee di superficie, per quanto molto numerose, hanno quasi sempre tempi d’attesa lunghi (mediamente 10 minuti tra uno e l’altro), poche corsie riservate, e quindi si bloccano nel traffico, spesso sono insostenibilmente affollate nelle ore di punta e la maggior parte delle pensiline non presenta il tabellone con i tempi d’attesa. Per chi un telefono scrauso (come me) e non ha modo di verificare dall’internet, ci sarà un eccitante mix di mistero e paranoia che accompagnerà ogni minuto d’attesa finché non scorgeremo il mezzo in lontananza.

Ci sono alcune linee che circolano anche di notte. In particolare, la 90/91 : fanno il giro della circonvallazione di Milano toccando molte aree e sono attive tutte le notti della settimana. Spesso casa di senzatetto e senza speranza, queste linee fanno quasi sempre una pausa molto lunga ai capolinea, Lotto e Lodi. Anche durante il giorno sono sempre molto piene, hanno una pessima reputazione ma sinceramente a me non è mai capitato nulla di brutto (ma si sa che io sono spericolata!) e addirittura una volta in cui ero troppo sbronza per stare in piedi un tizio che probabilmente viveva lì mi ha ceduto il suo posto. Tenete però le vostre cose a portata di mano (la vostra): le persone su questa linea spesso hanno fame.

IL PASSANTE FERROVIARIO

Non ho mai usato il passante se non rare volte e per un breve periodo in cui vivevo a Piazza Firenze e lavoravo a Cadorna. Il passante, per quel tragitto, doveva impiegare esattamente tre minuti, ma alla mattina non ce n’era uno in orario, e quindi nonostante tra le 8 e le 8.15 ci fossero una decina di treni, il tempo totale tra Domodossola e Cadorna era spesso superiore ai 15 minuti. Da aggiungere 1 km a piedi o in tram, conveniva restare seduta sull’1 che pur impiegando un’eternità a percorrere i 2 km di Corso Sempione, mi permetteva di restare seduta senza fare cambi.

In ogni caso il passante (gestito dall’ottima Trenord che in quanto ad odio penso sia messa peggio di ATM) è un treno che collega la periferia a Milano e ferma anche nella città. Può essere più comodo prendere un passante da Romolo a Porta Romana (una sola fermata) piuttosto che dover fare tre cambi di metro.

Da tenere sempre presente che però gli orari sono del tutto indicativi. I treni del passante sono in ritardo circa la metà delle volte, lo sanno bene i pendolari.

Anche per il passante basta l’abbonamento finché si resta nell’area urbana.

LA SALVEZZA : IL CAR (e non solo) SHARING

Okay, non voglio esagerare, ma da quando ho scoperto il car sharing le mie notti sono cambiate in meglio. Dall’impiegare ore per tornare a casa, magari dovendo incrociare sostitutiva + 90, con le relative attese, sono passata allo spendere quei 5/6 euro per portare le mie stanche membra al riparo in poco tempo. Se durante il giorno tutto sommato i mezzi pubblici permettono di gestire gli spostamenti senza troppi problemi, rientrare a casa la notte può essere veramente difficile e lungo. Con la comparsa di queste applicazioni c’è stata una sorta di svolta. In breve, per chi non le conoscesse: si scarica un’applicazione, si registrano i propri dati (compresa la patente e vari documenti), solitamente bisogna attendere qualche ora per la convalida. Dopodichè basta accedere, accendere il GPS e visualizzare le auto più vicine. Di seguito alcune app.

ENJOY

 

È quella con cui mi trovo meglio. Un po’ perché è quella che trovo più facilmente (quasi 600 veicoli in città), un po’ perché per me è la più intuitiva nonché la prima che ho usato. Una volta prenotata l’auto si hanno 15 minuti gratuiti per raggiungerla, più altri 75 al costo di 10 centesimi al minuto. Raggiunta la macchina, si aprono le portiere dall’applicazione, si inserisce il proprio PIN (fornito all’iscrizione) e si può partire. Il costo del viaggio è di 25 centesimi al minuto, ma è possibile usufruire di varie promozioni. Il voucher “Via col 20” permette di pagare i noleggi 20 cent al minuto. Un altro modo di risparmiare è fare il pieno alle auto. Quelle che sono al di sotto del 20% del serbatoio sono riconoscibili grazie ad un’icona gialla con il simbolo della pompa della benzina. In questo caso, una volta a bordo, l’applicazione ci dà la possibilità di individuare il benzinaio convenzionato più vicino. Raggiunta la pompa, sempre dall’interfaccia dell’app si procede a sbloccarla e la macchina viene rifornita in base alla percentuale di carburante rimasta. Al termine di questa operazione, dopo una breve verifica, viene accreditato un voucher di 5€.

A volte l’app si blocca e ci può volere un po’ prima di riuscire ad aprire le portiere, inserire il pin, o, più spesso, terminare il noleggio. L’assistenza immediata (telefonica) è praticamente inesistente e l’unica volta che mi hanno risposto l’operatrice in questione era di una cafonaggine rara, ha attribuito la lentezza dell’applicazione alla mia connessione dati (nonostante avessi problemi anche davanti a casa, collegata al Wi-Fi, e anche ad altri amici con altri operatori). Invece l’assistenza via mail mi ha sempre soddisfatta, anche le due volte che ho fatto un reclamo (una volta non mi avevano accreditato il voucher per il rifornimento ed un’altra volta avevo dovuto aspettare quasi 10 minuti per riuscire a chiudere le portiere e terminare il noleggio) mi hanno risposto in fretta e rimborsata in entrambi i casi.

SHARE’N’GO

È la seconda applicazione che ho scaricato a Milano ed ho iniziato ad usarla solo di recente. Si tratta della macchinette gialle elettriche a due posti.

Il funzionamento è identico a quello dell’Enjoy, salvo il fatto che una volta a bordo si gestisce tutto dal display dell’auto (mentre sulle mini rosse si fa tutto tramite applicazione, compreso il termine del noleggio che come ho spiegato prima può causare alcuni problemi). Inoltre da quando si conferma la prenotazione si hanno 20 minuti per raggiungere l’auto (e non 15) dopo i quali la prenotazione scade e non inizia quindi il pagamento.

Il costo durante il tragitto varia dai 22 ai 28 centesimi al minuto, non ho capito in base a cosa, per me fino ad ora è stato di 22. Il servizio mi esalterebbe, soprattutto per il fatto che essendo elettrica non inquina, ma purtroppo ho avuto una bruttissima esperienza poche settimane fa che ha compromesso il mio giudizio. Alla fine di un turno infrasettimanale, alle 2 passate di un giovedì notte e con il telefono quasi scarico ho scelto una di queste macchine per tornare a casa. Al momento della prenotazione sull’app è indicata l’autonomia residua del veicolo. Ovviamente a seconda dell’uso che se ne fa questa aumenta o diminuisce. Ma neanche andando a 2000 all’ora (e teniamo conto che queste vetture non si spingono oltre i 70/80 km/h) possiamo consumare una batteria dal 56% fino allo 0, eppure io ho fatto (testimone Google Maps) 1,2 km prima che la macchina si spegnesse lasciandomi letteralmente in mezzo alla strada. Ho dovuto spingerla in un parcheggio ed il mio telefono nel frattempo mi aveva abbandonata, per fortuna è passato un taxi.

In seguito anche la share’n’go mi ha rimborsata per questi 12 minuti di corsa (4 in auto e 8 per spingere la macchina nel parcheggio, mi ci vedete, in corso Lodi, alle 2 di notte, la gioia fatta a persona?) ma ovviamente non i 18€ spesi per raggiungere Cimy Beach, a saperlo avrei prenotato l’Enjoy! L’auto in sé è buona, sembra di guidare una Peg Perego gigante, ha anche la radio e una mezza specie di riscaldamento, ma purtroppo l’operatrice che mi ha concesso il rimborso non ha giustificato l’errore nell’avermi lasciato prenotare un’auto che aveva un km di autonomia, e quindi resto un po’ diffidente.

Anche in questo caso esistono dei voucher, ad esempio il Women’s Night che per le donne permette il noleggio di un’auto a 3€ per mezz’ora (10 cent/minuto).

CAR 2 GO

Non conosco quest’applicazione perché ho avuto problemi nell’iscrizione: è richiesta una foto fronte e retro della patente, il sistema automatico riconosceva la data di rilascio della patente come data di conseguimento, e dunque non mi lasciava iscrivere perché è necessario avere la patente da almeno un anno. In realtà la data di rilascio è agosto semplicemente perché l’ho persa, la data di conseguimento come si può vedere sul retro risale al lontano 2010. Dall’assistenza mi hanno risposto che per sistemare devo chiamare un numero verde. Ma come?! Ho pure mandato le foto allegate alla mail! Che sbatta! Ho rinunciato. Comunque vari amici che la usano spesso si trovano bene, è una smart a un prezzo leggermente inferiore dell’Enjoy (24 cent /minuto).

BIKE SHARING: OFO & MOBIKE

Una nuova tendenza dal 2017 è il bike sharing. Certo, c’era già il bike mi, ma serviva l’abbonamento e lasciare le bici nelle apposite stazioni. La più vicina a casa mia ad esempio è ad un paio di km, non molto comodo. Invece con le due nuove applicazioni le bici si possono lasciare dove si vuole. Si sbloccano da app, si bloccano con una levetta incorporata in ogni bici. Le due applicazioni sono apparse più o meno nello stesso momento, dopo una prima fase di test, ecco i pregi e difetti. Entrambe hanno lo stesso costo, ovvero 50 centesimi ogni mezz’ora. Sembra poco, ma vengono addebitati 50 centesimi anche se si pedala per un solo minuto. Quindi per chi, come me, deve fare ogni giorno 1 km a piedi per andare in ufficio e 1 km per tornare, non conviene assolutamente spendere 1€ al giorno per 5 minuti totali di pedalata. Le Mobike sono più numerose, si trovano ovunque, ma questo secondo me è l’unico loro vantaggio. Sono scomode, pesantissime e senza marce. Ultimamente l’applicazione mi si blocca sempre costringendomi a riavviare il telefono. Inoltre per pagare è obbligatorio caricare del credito sull’applicazione, minimo 5€ che non so se si possa recuperare in seguito, in caso non si utilizzi più il servizio. A confronto, le gemelle gialle sono molto più comode, sia per quanto riguarda la pedalata sia per il pagamento, che avviene per detrazione dalla carta registrata come un qualunque acquisto.

 

Esistono anche altri mezzi in condivisione, per esempio dei motorini (MiMoto) ma ho elencato solo quelli che conosco ed i principali. Un’altra app utile è URBI, un aggregatore di servizi di mobilità urbana. Scaricando questa la mappa sarà possibile visualizzare in una sola schermata tutti i mezzi disponibili nei dintorni.

Purtroppo non è quasi mai possibile prenotare tramite Urbi, quindi servirà comunque avere le applicazioni singole, ma almeno non dovremo aprire le app una ad una per verificare la distanza dei mezzi.

GUIDA CON CONDUCENTE

Succede a tutti: siamo in culo all’universo e non passa un mezzo pubblico neanche di giorno, figuriamoci di notte. Siamo sbronzi ammerda e abbastanza coscienziosi da non volerci mettere al volante. La prima macchina a noleggio è a 18 minuti, piove e abbiamo tacco 12 e la Madonna per le mani. Oppure semplicemente siete ricchi (mi tolgo da questa situazione in cui non mi sono mai trovata a differenza di tutte le altre che si propongono quasi quotidianamente). E dunque può servire chiamare un’auto con conducente. Le opzioni sono varie.

HEETCH

Sicuramente la mia prefe, se non altro perché è evidentemente pensata per noi perenni squattrinati. Il funzionamento è molto facile: si apre l’interfaccia, si seleziona la partenza e l’arrivo e si visualizza direttamente l’importo richiesto. Per farvi un’idea: Magnolia – Casa Mia in taxi = 26€, stesso tragitto in Heetch = 12€. Direi che basta questo, no?

La maggior parte delle volte i ragazzi che guidano sono simpatici, si può pagare in contanti o con carta (lo fa specificare al momento della prenotazione) e una normale macchina da 4 o 5 posti riporta a casa sani e salvi noi e anche i nostri amici. Il servizio per ora riesce a sopravvivere alle proteste dei tassisti, ma è attivo solo la notte. I tempi di risposta sono un po’ più lunghi rispetto ai taxi, ma stiamo comunque entro i 10/15 minuti di media. Accettabile, considerando il risparmio.

UBER

Questo servizio purtroppo ha dovuto soccombere alla guerra contro i taxi, per cui è stata eliminata l’opzione UberPo(p)(veri). Di conseguenza i costi sono più o meno quelli di un normale taxi, ma la tariffa è stabilita prima, quindi non importa se l’autista ci prova a fare il giro lungo o a beccare il semaforo arancione. Io però non l’ho più usato dopo che è rimasta solo la versione #abbienti.

TAXI

L’ultima spiaggia. Io quando ero giovincella ed appena arrivata a Milano l’ho usato tante volte, ma semplicemente perché non ero a conoscenza dell’immenso ventaglio di opzioni esistenti (e molte non erano esistenti, in effetti). Ah, se solo qualcuno avesse scritto un articolo come questo per me. Per vostra fortuna, eccomi qui. I taxi sono da evitare come la peste soprattutto di notte perché da quando accettano il passaggio caricano il costo della chiamata (di notte = 6,50€!!!) e il tassametro gira anche mentre vi vengono a raccattare. Inoltre non va a km ma a tempo, quindi se siete sfigati e i semafori sono tutti rossi pagate di più. Chi è sfigato commenti #taxiculo!

Purtroppo hanno dei vantaggi non indifferenti: sono disponibili sempre ed ovunque, in tempi veramente brevi (mai aspettato un taxi più di 5 minuti). Quindi ogni tanto può essere necessario cedere. Come quella volta che la share’n’go mi ha mollato a piedi ed io avevo il telefono spento, ed ho potuto fermarne uno con il classico gesto alla newyorkese! Che emozione, un po’ meno sborsare.

 

Questa interminabile guida ai mezzi di Milano è finalmente giunta alla fine. Ci sarebbero ancora capitoli (tra cui L’AMICO CON LA MACCHINA) ma ritengo che imparando a padroneggiare questi strumenti sarete abilissimi nel muovervi per la città senza scarpinate infinite e dispendio inutile di denaro.

Buoni viaggi a tutti!

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