Bando al romanticismo, è giunta l’ora di scrivere su questo blog qualcosa che sia anche utile. Ecco quindi, quasi dopo 2 mesi, la mia personale guida all’isola di Gran Canaria. Per chi non lo sapesse, l’isola ospita la città di Las Palmas, che con quasi 400 mila abitanti è, insieme a Santa Cruz de Tenerife, la capitale di tutto l’arcipelago.
Atterrando all’aeroporto e prendendo il bus diretto in città (mezz’ora di tragitto circa) si passano probabilmente le zone più brutte di tutta l’isola: deserte ed abbandonate, con industrializzazione selvaggia da parte di grandi catene come Ikea e Decathlon. Il primo pensiero è: Ma dove cazzo sono andata a finire?
In verità anche la città di Las Palmas è abbastanza brutta, se escludiamo alcune zone come la città vecchia (Vegueta) e poco altro. La zona del Paseo Marittimo è essa stessa caratterizzata da costruzioni un po’ a caso, accavallate l’una sull’altra, con facciate nuove e i lati scrostati. Tuttavia l’acqua è così limpida che la maggior parte delle volte te ne fai una ragione.
Per un soggiorno in città non posso che consigliare l’HiTide Hostel, dove sono stata a fare volontariato per due mesi e mezzo, un ostello con standard qualitativi altissimi, letteralmente a due passi dall’oceano. La volta che ho fatto sesso su quella terrazza mi sono dovuta fermare un attimo per ammirare – e far notare al mio partner – lo spettacolo che avevo davanti.
Mi sembra doveroso precisare che la città è molto spesso colpita dal maltempo. Non tanto la pioggia (mai visto piovere per più di 10 minuti) quanto le nuvole sono incredibilmente frequenti in questa zona dell’isola. Tuttavia basta guidare per 20 minuti per ritrovare il sole (la zona sud dell’isola ha una media di 330 giorni di sole all’anno), quindi vi consiglio di non farvi scoraggiare da questo fatto se state pensando di fare un viaggio qui. Tenete solo conto che può fare freddo. Sempre!
La città, essendo abbastanza grande, è piuttosto animata tutti i giorni della settimana. Non aspettatevi la movida milanese ovviamente, ma si può trovare qualcosa da fare più o meno sempre. Alcuni esempi: mojito monday sulla terrazza dell’HiTide ogni lunedì
Jam Session al Lua Lua hostel ogni mercoledì, tapas night alla città vecchia ogni giovedì. Per questa occasione voglio dare una spiegazione più approfondita: di giovedì i vari ristoranti della via principale di Vegueta si trasformano in tapas bas, con promozioni su cibo e drink, e tutti gli ostelli, studenti, erasmus ecc popolano questo quartiere fino a notte inoltrata. Verso l’una si può andare in uno dei vari club in zona: il Royale, locale molto piccolo e con musica discutibile (reggaeton, of course) ma con il vantaggio di essere in pieno centro e gratis, il Paper Club, molto carino, ma con ingresso a pagamento (5/10 euro con cocktail/2 birre), lo Shack , anch’esso gratis e con musica di solito techno, leggermente dislocato rispetto agli altri locali.
Per muovervi prendete senza esitazione un taxi. Sono super economici, per circa 10 minuti di tragitto dalla spiaggia Las Canteras dove stava il mio ostello fino al centro storico non ho mai speso più di 6 euro.
Alcuni altri locali e club sparsi per la città (quasi tutti raggiungibili a piedi da Las Canteras): Fortuni club, due piani, reggaeton sopra e techno sotto, si riempie tardi (non prima delle 2/3) ma fino all’una circa è gratis. Comunque quasi ogni club con ingresso a pagamento include cocktail o birre. Ad esempio l’urban club (niente di speciale ma ha una buona serata erasmus in cui solitamente si riempie abbastanza) per 5 euro di biglietto dà 2 cocktail (combinados, ovvero alcolico + bibita, e non pestati come mojito né long drinks). Kopas, locale molto fancy ma in una bellissima cornice, sul porto, all’aperto. Non lasciano entrare sotto i 21 anni in teoria. Se andate presto avrete più probabilità. Il Kraken è una specie di Rock and Roll di Milano, sono stata una sola volta ma mi sono divertita un sacco, mettono musica rock/punk/grunge ed è molto economico.
Tenete d’occhio la pagina Facebook di Guateque. Una festa techno spettacolare che fanno ogni 1/2 mesi in location incredibili. Io ho avuto la fortuna di partecipare a uno di questi party e lo ricorderò per sempre come uno dei giorni più belli della mia vita. Nota a pié di pagina: md fantastica, zero down il giorno dopo.
Per mangiare non posso che consigliare il Pachichi, super economico, fa tapas spettacolari, fatevi un favore e provate tutto. Si riempie sempre! Andate presto e preparatevi ad ingannare l’attesa bevendo litrones di birra Tropical.
Un altro posto carino per mangiare si chiama Tasca Galileo, molto buono, spesso c’è un po’ di attesa, non prendono prenotazioni.
Ultimo ma non meno importante, il Camaleon: cocktail bar / bettola con prezzi ridicolamente bassi. Sono tornata a casa a gattoni decine di volte dopo aver bevuto svariati mojito (3 per 5 euro, e così via).
Chiusa la parentesi alcol & cibo, in città si possono fare anche varie attività di giorno, come le lezioni di surf, paragliding (in base alle condizioni del vento), o anche semplicemente andare a nuotare nel bellissimo oceano con un paio di occhialini, con buone probabilità vedrete dei pesci (meglio andare con marea bassa).
Ma la cosa che consiglio di più, su quest’isola meravigliosa, è prendere una macchina (Il noleggio auto è ridicolamente conveniente: 25 euro al giorno per un’auto, a volte 30 euro per due giorni, niente carte di credito, niente assicurazioni, soldi in mano e ciao) e girarla tutta. La chiamano continente in miniatura perché ha davvero tutto: spiagge paradisiache, montagna, costa, dune del deserto… Insomma una meraviglia, ed è incredibile vedere come cambia nel raggio di pochissimi chilometri.
Vado brevemente nello specifico, in due mesi e mezzo ho girato molto, ecco di seguito i miei posti del cuore.
Artenara & Roque Nublo
Paesino in montagna, una vista sulla vallata incredibile. Ho soggiornato al cave hostel, posto molto spartano ma da cui ho potuto godere di un’alba senza paragoni. Solo io, le montagne, un gatto nero, il freddo delle 7 del mattino, il silenzio. Meraviglioso.
Tenete conto che il posto non è molto turistico e potreste non trovare ristoranti aperti la sera. Nel weekend e a pranzo c’è il Mirador La Cilla, un ristorante con vista. Buon cibo, prezzi ok.
Da Artenara si può partire per andare a visitare il Roque Nublo, il secondo punto più alto di Gran Canaria (comunque molto basso, 1800 metri). Si parcheggia e poi si cammina mezz’oretta per arrivare in cima, la vista, non serve dirlo, è mozzafiato.
Vale la pena fare un salto anche al vicino Pico De Las Nieves, il punto più alto. Non è altro che un punto panoramico, una grande roccia su cui forse non si potrebbe andare ma…
Le Dune di Maspalomas
Maspalomas è un’altra città di Gran Canaria. Si trova nel sud dell’isola ed è quasi sempre soleggiata. Famose la Playa des Inglès ma soprattutto le sue dune.
Io non avevo mai visto delle dune di sabbia in vita mia, ecco perché secondo me vale la pena passarci. Se siete esperti di dune probabilmente non troverete granché di interessante, ma io sono stata felice come una bambina correndo su e giù per queste montagne sabbiose che sembrano enormi ma in realtà non lo sono.
Playa Amadores & Puerto de Mogan
Non è davvero niente di più che due spiagge molto belle. Per il resto sono posti iper turistici, non si parla spagnolo per intenderci. Mogan è una cittadina minuscola con un paio di scorci molto carini. C’è il Volver Hostel, molto colorato ed allegro, bella gente. Niente di più, ma se un giorno volete fare solo mare e sole questi posti sono adatti. A Mogàn c’è anche una scogliera dalla quale si vede un bel tramonto.
Agaete
La parte ovest dell’isola. Molto verde, spesso soleggiata, la cittadina è carina, se come me poi avete la fortuna di avere un amico che ha una finca lì preparatevi a delle belle giornate. Da notare anche la zona de Las Salinas, delle piscine naturali al lato dell’oceano.
Varie ed eventuali
Come ho detto, ho girato molto e trovato tantissimi posti spettacolari, qui di seguito alcune foto di gite che si possono fare in mezza giornata o in poche ore, così da potervi costruire l’itinerario in base ai vostri gusti.
Playa Güigüi
Questa deve essere messa in un capitolo a parte. La gita in questa spiaggia meravigliosa è stata una delle cose più belle che io abbia fatto, al punto che mi sono tatuata un ricordo di quel posto. Ma andrò con ordine. Si tratta di una spiaggia abbastanza conosciuta ma molto isolata: per raggiungerla bisogna guidare un’oretta da Las Palmas, dopodiché bisogna camminare per un paio d’ore, scavalcando una montagna (circa 300m di dislivello, niente di trascendentale). La strada è ripida, siate preparati. Bisogna portarsi tutto perché alla spiaggia non c’è alcuna forma di civiltà: quindi acqua, vestiti, sacchi a pelo (può esserci vento e come già detto può fare freddo di notte), cibo, un sacco della spazzatura, carta igienica… Volendo si può dormire sotto le stelle, su un’amaca, ci sono dei muretti per proteggersi dal vento. La gita si può fare anche in giornata ma io consiglio vivamente di passarci la notte.
Il tragitto per arrivare è incredibile. Da una prima parte ripida e rocciosa si arriva alla cima. Mi avevano avvisata, una volta in cima ci si sente sopraffatti. Mancavano pochi metri al passaggio nella roccia in cui si scavalcava la montagna ed iniziava la discesa, erano circa le 18. Vedevo il sole filtrare tra le pietre, qualche altro passo, iniziavo ad intravedere l’oceano, correvo… Ed eccomi in cima, sul tetto del mondo. Sulla sinistra si dispiegava il sentiero che scendeva dolcemente fino alla spiaggia.
E più andavo avanti camminando più il paesaggio diventava meraviglioso.
Dopo poco più di un’oretta di discesa ecco che capivamo di essere vicini all’arrivo. Il mare era a poche centinaia di metri, il sole stava per tuffarcisi dentro. Si apre un varco tra due rocce enormi, al lato le rovine di una chiesa, davanti a noi, finalmente, Playa Güigüi si iniziava ad intravedere. Non è possibile descrivere la mia meraviglia e la mia felicità in quel momento.
Scendiamo. I nostri compagni di viaggio erano già lì. Sulla spiaggia, oltre a loro, solo un ragazzo che giovava da solo col pallone. Nessun altro.
Ovviamente facciamo subito il bagno, l’acqua è perfetta. La seconda parte della spiaggia ( la vera Playa Playa Güigüi) sta per essere bloccata dalla marea alta. Il tramonto è perfetto. La sera scivola dolcemente dentro la notte, la quale mi regala una stellata incredibile, forse la più bella che io abbia mai visto in vita mia. Tatuata.
Le luci di una città di Tenerife illuminano l’oceano in lontananza. Il rum al miele e la birra ci accompagnano nel sonno. Il giorno dopo metto la sveglia alle 6 e mezza, sono sola ad aspettare l’alba. Piano piano si svegliano tutti, esploriamo brevemente l’altra metà della spiaggia prima di abbandonarla, devo lavorare nel pomeriggio.
Se mai doveste andare a Gran Canaria, non perdetevi per nessuna ragione al mondo questa spiaggia.
La mia guida all’isola che non c’è è giunta al termine. Sperando che un giorno possa essere utile a qualcuno, non posso fare altro che consigliarvi caldamente un viaggio verso Gran Canaria, posto magico che porterò per sempre nel cuore.
Amen.
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