Pensieri

Gioventù Bruciata

Ho 27 anni, e ce li ho messi tutti e 27 per raggiungere le mie consapevolezze. Nel lavoro, nel sesso, nella conoscenza di me stessa. Altri 27 forse mi ci vorranno per raggiungerne ulteriori.

Leggo un’intervista di un’attrice che dopo aver passato la vita a fare comparsate e ruoli secondari , spesso ripetitivi, ed è arrivata al suo primo ruolo da protagonista a 62 anni.
“Ma lei a 62 anni si masturba?” chiede la giornalista (essendoci nel film una scena con un vibratore rosa). “Non mi vergogno ad ammetterlo!” replica l’attrice.

62 anni, penso, sono 5 più di mia mamma. Allora giovane. Allora ci sta.

Ma poi proseguo il pensiero e mi dico che la signora, senza ombra di dubbio, ha la maggior parte dei propri giorni alle spalle. Io, a meno che sia vittima di qualche brutto incidente o malattia, dovrei essere più o meno a un terzo del tempo che mi spetta su ‘sta Terra.

Ma me lo volete dire una volta per tutte quali cazzo sono i migliori anni della nostra vita?

Perché io non me ne capacito di avere dei periodi in cui non riesco a trovare le forze per strisciare fuori dal mio guscio e farmi una doccia. Eppure è così! Ma di chi è la colpa?

Forse sono pigra.

Forse sono malata.

Forse sono nata nel Paese sbagliato.

Forse è il mio carattere.

Forse non ci provo mai veramente.

O forse non sono così speciale come credo di essere, come tutti, come nessuno.
Aspetto e spero in una nuova rinascita e so che mi sono tirata fuori da una palude una volta, non posso lasciarmici sprofondare di nuovo. Io sono più forte di quello che credo. È che non ci credo, per l’appunto. Ma Roma non fu costruita in un giorno. Hanno cominciato tutti come me, oggi: mettendo le lenzuola a lavare.

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