Credevo che avrei rinunciato per sempre, e invece no. Il momento in cui finalmente me la sento di fare una recensione della quarta stagione di Black Mirror è finalmente giunto.
Ultimamente parlando con persone ho scoperto che sono veramente tante quelle che non sanno cosa sia Black Mirror. La vera me direbbe: vergognatevi, fatevi una cultura, non meritate l’abbonamento a Netflix. Ma la me diplomatica invece decide di illuminarvi e sommergervi di conoscenza, aprirvi gli occhi su un mondo terribilmente meraviglioso come ai tempi aveva fatto con me il buon Alessio, il quale mi consigliò di guardare Black Mirror prima che diventasse mainstream (espressione che speravo di poter usare un giorno).
Ebbene, Black Mirror è una serie composta da 4 stagioni, le prime 2 non sono state prodotte per Netflix e sono composte solo da 3 episodi ciascuna, mentre la terza e la quarta stagione hanno 6 episodi ciascuna. Ogni puntata è autoconclusiva, i personaggi sono sempre diversi, ma il tema centrale è lo stesso: la tecnologia sviluppata all’ennesima potenza e le sue conseguenze.
Quando parlo di questa serie, faccio sempre l’esempio della prima puntata della stagione 3, Caduta Libera. In questa puntata tutti hanno installato nel corpo una specie di visore ottico che permette di visualizzare il rating (il punteggio, come i pallini di Tripadvisor) di ogni persona che si incrocia. In questo modo ad ogni incontro si può votare la persona incrociata, con punteggio alto quando se ne è è gradito il comportamento, o al contrario, un voto basso per ogni screzio. A seconda del proprio punteggio, si possono o non possono fare cose. Sotto una data percentuale di gradimento non si può vivere in certi quartieri residenziali, ad esempio. Con punteggi bassi si viene letteralmente esclusi dalla società. Non c’è bisogno di dire che proprio alla protagonista (nella foto di copertina) toccherà questa sorte.
Fatta la premessa, arriviamo alle stagioni. La prima e la seconda sono delle vere badilate in faccia, le guardi e stai male, ma è una roba che bisogna guardare e star male, aprono gli occhi.
La terza è leggermente meno aggressiva ma comunque abbastanza sconvolgente, eccetto “San Junipero”, idolatrata da tutti, che io ho odiato. È l’unica puntata che finisce bene di tutta la serie fino a quel momento.
Ed eccoci finalmente alla quarta stagione. Sei episodi, dicevamo. Escono il 29 dicembre su Netflix, ed ovviamente tutti i fans quella sera eravano davanti agli schermi. Primo episodio: USS Callister. Ambientato tra un ufficio quasi normale e una realtà virtuale il cui creatore può, grazie al DNA, incastrare dei veri e propri cloni delle persone all’interno di un videogioco con tema spazio tipo Star Trek. In molti urlano alla delusione: l’episodio non si conclude in modo tragico. Eppure a me è piaciuto molto ma, come ha scritto qualcuno su Facebook, alla fine dell’anno non voglio ansie. Esatto! L’ansia c’è eccome, ma a un certo punto tiri un sospiro di sollievo. Se conosci Black Mirror ti aspetti la tragedia fino all’ultimo e invece non accade. Io sono stata contenta.
La seconda puntata ( Arkangel ) tratta un dispositivo per controllare i propri figli, permettendo di sapere dove sono, cosa vedono, e persino mettere un filtro su “contenuti violenti”, che vedranno visti pixelati da quelli con il dispositivo installato. Figata! Lo installerei al mio ragazzo! Ma le conseguenze, ovviamente, sono pesanti. Pensate alla mancata percezione del pericolo, dal momento che non lo hai mai sperimentato? Finale un po’ insensato, ma l’effetto è riuscito. Terza puntata: nà. Una donna la cui carriera è messa a repentaglio da un dispositivo che permette a un interlocutore di visualizzare i nostri ricordi (concetto incredibile già presentato in una puntata delle stagioni precedenti) ammazza letteralmente chiunque le si pari davanti, ed a un certo punto la cosa diventa quasi una parodia: troppo esagerato. Puntata 4: Hang The DJ. Titolo bellissimo, concetto anche: dopo i siti per incontri, l’ultima innovazione è un dispositivo che ti organizza appuntamenti e stabilisce la durata della relazione, al fine di registrare dati statistici ed individuare il partner finale con cui la relazione ha il 98% di probabilità di funzionare. La svolta, no? Più o meno, tranne quando ti fa passare un anno con un uomo che non sopporti già più dopo i primi 10 minuti, o quando ti fa saltare in continuazione da una relazione all’altra, facendole durare mai per più di 48 ore. Il finale però boh. Credo che in misura minore questa sia una puntata alla San Junipero, amata da tanti ma non da me.
Siamo giunti alle ultime due puntate: cani robot e Black Museum. Sulla prima (ovvero la quinta) non mi esprimo nemmeno, episodio in bianco e nero di una bruttezza rara, apparentemente senza trama, se non appunto dei cani robot che inseguono gente e sparano dalle zampe. Mi sono addormentata e non ho neanche avuto la forza di provare a finirla, bocciata in toto. L’ultimo episodio invece mi è piaciuto, è una sorta di rassegna su varie tecnologie (alcune già citate in epidosi precedenti, altre invece nuove) e sul loro fallimento ai danni di vari malcapitati. Presenta infine l’ultimo ritrovato tecnologico ancora in uso, una tortura orribile ai danni di un sospettato assassino condannato a morte nonostante le prove a suo carico siano state contestate.
In buono stile Black Mirror, è un episodio abbastanza pesante. Ci sono al suo interno sintetizzate tre storie che avrebbero potuto essere approfondite maggiormente creando degli episodi a sé, e questa velocità nei racconti un po’ mi è dispiaciuta. Il mio furbo fratellino mi ha anche fatto notare che, con la presentazione delle vecchie tecnologie e del loro decadimento, ha tutta l’aria di essere una conclusione. C’è chi lo spera, io sinceramente in mezzo ad una marea di serie banalotte ho ancora preferito la buona vecchia Black Mirror, anche se penso che nessuno degli episodi sia minimamente all’altezza delle prime due stagioni. Non ci resta che aspettare per scoprirlo.
Eccoci qui, che voi siate drogati di serie TV o meno, questa è la mia (richiestissima ed attesissima) opinione sulla serie, a solo un mese di distanza dalla sua uscita! Se non l’avete mai vista spero di avervi incuriosito almeno un po’ e convinti a darle una chance. In caso fosse così, lasciatemi un commento poi per dirmi che ne pensate. Se invece fate parte del gruppo che credeva che non esistesse nessuno che non avesse visto Black Mirror, ma in fondo l’avete visto voi abbastanza volte per tutti, fatemi sapere se siete d’accordo o meno con la mia recensione!